Anche se pochi lo hanno saputo, nelle elezioni politiche di Aprile 2006 in Liguria, Sardegna, Lazio e Puglia é stato testato il cosiddetto scrutinio elettronico. Il termine è improprio infatti i voti sono stati i soliti scritti a mano su schede di carta e scrutinati come sempre. Le nuove procedure elettroniche sono entrate in gioco dopo il normale scrutinio a mano. In aggiunta in alcuni seggi della Liguria era prevista la sperimentazione della trasmissione elettronica diretta dei risultati al Viminale. In realtà la trasmissione elettronica è avvenuta in tutte le quattro regioni, ma poi i risultati sono stati ancora una volta calcolati sui dati manuali (per fortuna!) Il test era limitato alle elezioni di Aprile 2006 infatti nel referendum Costituzionale di due mesi dopo (25 e 26 Giugno 2006) non si è usata alcuna elettronica.

Interpellanza Parlamentare n. 4-00593 del 18/7/2006 On. Beltrandi
Interpellanza Parlamentare n. 4-20040 del 05/4/2006 On. Leone, Ruzzante, Magnolfi e Innocenti
Interpellanza Parlamentare n. 4-19957 del 10/2/2006 On. Magnolfi

Nessuno ne parla ma in Italia nelle ultime elezioni del 9 e 10 Aprile 2006, oltre al cosiddetto "scrutinio elettronico",
c'è stata anche una sperimentazione di vero e pericoloso voto elettronico.
E' accaduto in quattro seggi di Cremona (leggi qui la notizia)

 

  2006-04-09   Politiche Aprile 2006: utilizzato il cosiddetto "scrutinio elettronico"

L' art. 2 della legge 27 gennaio 2006, n. 22 prevedeva per le elezioni del 9 e 10 Aprile 2006 due cose:
  • la rilevazione informatizzata dei risultati del 20% dei seggi.
    Il Governo ha scelto di farla in Liguria, Lazio, Sardegna e Puglia
      "... In caso di discordanza tra i risultati, il presidente, senza per questo procedere ad ulteriori verifiche, provvede agli adempimenti previsti dalla legge, tenendo conto dei risultati riportati sulle tabelle di scrutinio cartacee." (comma 4, art. 2 legge 27 gennaio 2006, n. 22).
  • la trasmissione informatizzata SPERIMENTALE dei risultati da alcuni dei seggi informatizzati agli uffici preposti alla proclamazione ed alla convalida degli eletti.
    Il Governo ha scelto di effettuare questa sperimentazione solo in alcuni seggi della Liguria. La trasmissione era sperimentale e quindi anche nei seggi campione sono stati come sempre compilati i verbali cartacei di scrutinio. Da tali verbali cartacei, recapitati ai Comuni, alle Prefetture e infine al Viminale, sono stati calcolati i risultati ufficiali.
      "... Tale trasmissione informatizzata, avente carattere esclusivamente sperimentale, non ha alcuna incidenza sul procedimento ufficiale di proclamazione dei risultati e di convalida degli eletti." (comma 5, art. 2 legge 27 gennaio 2006, n. 22)

Quindi la legge parla di due cose ben differenti: la rilevazione informatizzata dei risultati (in Liguria, Lazio, Sardegna e Puglia) e la trasmissione informatizzata e sperimentale dei risultati (in Liguria).

Nonostante ciò in realtà in tutte quattro le regioni non ci si è limitati alla rilevazione informatizzata dei risultati ma si è anche provveduto alla loro trasmissione informatizzata dai seggi al Ministero.

Con l'improprio termine "scrutinio elettronico" indico ciò che è stato effettivamente svolto:
la rilevazione informatizzata dei risultati e la loro trasmissione informatizzata al Ministero.

La sperimentazione dello "scrutinio elettronico" è limitata alle elezioni di Aprile 2006, infatti nello scrutinio del referendum Costituzionale di due mesi dopo (25 e 26 Giugno 2006) non si è usato alcun computer.

avremmo dovuto avere la rilevazione informatizzata dei risultati...

Che cos'è la rilevazione informatizzata dei risultati? Non si tratta (per fortuna!) di voto elettronico poichè si usano le classiche schede di carta, ma non è neppure uno scrutinio elettronico poichè le schede, come sempre, sono scrutinate a mano (anzi a occhio) dal Presidente di Seggio e dagli scrutatori sotto il vigile controllo dei rappresentanti di lista.

In pratica funziona in questo modo: ai componenti del seggio (sezione elettorale) è aggiunto un tecnico informatico provvisto di computer portatile, schermo e stampante. Per ogni scheda scrutinata (e contata) con il classico sistema manuale, il tecnico inseririsce in un apposito programma sul computer un indicativo della lista scelta dall' elettore. I componenti del seggio possono (e dovono!) verificare sullo schermo il corretto inserimento del voto. Alla fine dello scrutinio il computer stampa un foglio che riporta quanti voti ha avuto ciascuna lista, ma in caso di discordanza tra il risultato elettronico e quello manuale viene considerato per buono e quindi reso ufficiale il risultato manuale.

La rilevazione informatizzata dei risultati
  1. non è una innovativa sperimentazione
    infatti al massimo può dimostrare la (ovvia e scontata) capacità del programma utilizzato di eseguire somme di numeri interi: 1 voto + 1 voto + 1 voto ... e di dare il risultato corretto!
  2. è inutile
    Al termine dello spoglio i risultati sono (come sempre) subito leggibili nelle doppie tabelle di scrutinio e quindi il fatto che siano anche visibili sullo schermo di un computer non è di nessun aiuto. Nessun aiuto in termini di tempo, ma nessun aiuto neppure in termini di certezza dei risultati dato che si sono aggiunti alla procedura di spoglio elementi che possono introdurre errori (errori dell' operatore informatico, guasti tecnici del computer ed anche possibili trucchi di programmazione atti a falsare i risultati elettronici).
  3. è costosissima
    solo per scrutinare il 20% dei seggi il 9 e 10 Aprile 2006 la legge ha stanzatiato ben € 34.620.722.
In compenso la rilevazione informatizzata dei risultati, così come prevista dalla legge, non presenta rischi per la democrazia. La non pericolosità è dovuta esclusivamente alle limitazioni previste:
  1. non si tratta di voto elettronico ma cartaceo
  2. i risultati manuali hanno la "prevalenza" su quelli elettronici
  3. non è prevista alcuna trasmissione automatica dei risultati

... invece abbiamo avuto lo "scrutinio elettronico" ...

Però in realtà in Liguria, Sardegna, Lazio e Puglia è stato utilizzato lo "scrutinio elettronico" cioè oltre alla rilevazione informatizzata dei risultati si è anche provveduto alla trasmissione informatizzata dei dati stessi. Ciò, oltre a non essere esplicitamente previsto dalla legge, ha creato grossi problemi potenziali per la verificabilità del risultato (requisito essenziale di ogni processo elettorale)!

Infatti i dati stampati dal tecnico informatico, eventualmente corretti per farli corrispondere ai risultati dello scrutinio manuale, sono stati copiati su una memoria USB portatile e tramite di essa trasferiti su un PC centrale installato nell' edificio dove si vota ed utilizzato per raccogliere i risultati di tutti i seggi dell' edificio. Dal PC centrale i risultati di tutti i seggi dell' edificio sono stati trasmessi in via elettronica alle "Strutture Centrali" del Governo ed utilizzati per il calcolo dei risulati generali.

Questa trasmissione dei dati, non esplicitamente prevista dalla legge, non è stata sperimentale ma, come vedremo, sarebbe dovuta essere l' unico modo in cui calcolare (e diffondere) i risultati elettorali in Liguria, Lazio, Sardegna e Puglia. E' vero che in queste regioni è stata allegata ai verbali cartacei una stampa dei dati ufficiali di ciascun seggio, ma è anche vero che di tale stampa non era previsto l'uso se non in casi particolari.

... e non era neppure prevista la validazione dei risultati elettronici con quelli tradizionali!

Sembra infatti che i dati utilizzati per la diffusione e, quindi il calcolo dei risultati generali, sarebbero dovuti essere solo ed esclusivamente quelli trasmessi in forma elettronica. Sono quei dati trasportati mediante le chiavine USB all'interno dell'edificio scolastico e poi trasmessi elettronicamente alle "Strutture Centrali" ossia ai centri servizi del Dipartimento dell'Innovazione e le Tecnologie (della Presidenza del Consiglio) e da qui al Ministero dell'Interno.

Questo lo si deduce dalla Circolare della Prefettura di Roma n. 15/2006 prot. 13883 del 21 Febbraio 2006 che é stata distribuita ai Presidenti di tutti i seggi della Provincia. La circolare (paragrafo 6) dice che i dati ufficiali di ciascun seggio vengono trasmessi alla Prefettura in due modi: uno elettronico (che serve per la diffusione dei risultati) ed uno cartaceo. Inoltre (paragrafo 9) la circolare impone ai Comuni di continuare ad utilizzare le classiche procedure di trasmissione dei risultati verso la Prefettura. La stessa circolare aggiunge però che i dati "tradizionali" (sia quelli cartacei certificati dai Presidente di seggio, sia quelli trasmessi dai Comuni col sistema classico) sono semplicemente presi in custodia dalla Prefettura "per soddisfare eventuali richieste che dovessero pervenire dal Ministero dell' Interno". Quindi si prevedeva che i dati tradizinali NON sarebbero stati utilizzati per verificare i dati ricevuti elettronicamente se non nell'improbabile caso di riconteggio manuale

che certezze possiamo avere sui risultati dello "scrutinio elettronico" ?

Per avere la certezza sui risultati finali delle elezioni è necessario
  1. che siano corretti tutti i dati memorizzati in tutte le chiavine USB
  2. che prima della trasmissione al Ministero nessuno sostituisca le chiavine USB o alteri i dati in esse contenute
  3. che nessuno alteri i dati durante la trasmissione al Ministero
  4. che i dati ricevuti siano correttamente usati dal Ministero per produrre il risultato finale dell'elezione e quindi decretare il vincitore.

Non volendo o non potendo verificare i verbali cartacei non è possibile avere alcuna certezza sui punti predetti e quindi i risultati dello "scrutinio elettronico" sono fuori da ogni controllo democratico!

Quando (e se!) lo "scrutinio elettronico" sarà davvero utilizzato per calcolare i risultati, come faranno i partiti a verificare i risultati emessi dal Viminale con i dati raccolti sul territorio dai loro rappresentanti di lista?

Se nel mio seggio il mio partito ha preso, poniamo, 300 voti, come faccio a verificare che essi siano stati tutti contati ed il risultato finale non mi danneggia? Come faccio a verificare che a fronte dei 300 voti presi dal partito avversario non ne siano stati considerati di più in modo da favorirlo?

Mi si può rispondere che basta chiedere la verifica delle schede, ma su quale base potrei richiedere una verifica? E poi perchè dovrei richiederla su un seggio e non su una altro? Come faccio a sapere prima della verifica se (ed in quali seggi) sono stati commessi brogli a mio danno o a vantaggio del mio avversario?
Potrebbero anche sottrarre al mio partito la modica quantitá di 10 voti in tutti i seggi ed in totale ne perderebbe 500000 senza che nessuno se ne possa accorgere.

quindi lo "scrutinio elettronico" pone un problema gravissimo!

In mancanza di qualsiasi dato ufficiale cartaceo, e quindi verificabile da chiunque, il Governo sará l' unico in grado di calcolare i risultati elettorali. In questa situazione un qualsiasi Governo, o qualche potere forte in esso rappresentato, potrebbe diffondere risultati falsi senza tanti rischi di essere scoperto

Perciò l' unico modo per verificare la veridicitá dei risultati è che i partiti se li calcolino in proprio acquisendo autonomamente e direttamente nei seggi i risultati dello scrutinio manuale dei voti. I partiti, grazie al lavoro dei loro rappresentanti nei seggi, hanno sempre "validato" in questo modo i risultati forniti dal Viminale, ma c'è il rischio che con la trasmissione automatica dei risultati ritengano non più necessario farlo. Questo sarebbe un errore che non possiamo permetterci di commettere se teniamo alla democrazia.

Per facilitare questo controllo il Governo potrebbe pubblicare sul WEB la tabella di tutti i risultati acquisiti in tutti i seggi dando così modo ai partiti di verificarli e così validare anche il risultato generale delle elezioni.

per fortuna nel 2006 i risultati sono stati calcolati dai dati cartacei!

Per fortuna lo "scrutinio elettronico" nel 2006 ha avuto tanti di quei problemi che poi il calcolo dei risultati per forza di cose si è basato sui classici dati cartacei. E infatti non ci sono stati errori, come ha scoperto chi, volendo verificare la correttezza dei propri risultati, ha potuto farlo solo grazie all' esistenza dei verbali cartacei!

In alcuni seggi, per esempio quelli dell' edificio dove sono stato rappresentante di lista (nel Lazio), gli operatori informatici hanno risparmiato tempo digitando direttamente il risultato "manuale" fornito dai Presidenti (tanto in ogni caso sarebbe dovuto essere quello il risultato ufficiale dello scrutinio elettronico) o, addirittura avuto da rappresentanti di lista. Inoltre su 6 seggi solo 3 hanno potuto usare lo "scrutinio elettronico" per assenza del tecnico informatico. Chissa come è andata in totale la "sperimentazione"? Chi ha notizie di prima mano può diffonderle: scrivetele qui. Le notizie ricevute sono invece leggibili qui.

era necessario introdurre lo "scrutinio elettronico"?

Il requisito fondamentale che debbono avere i meccanismi elettorali è la certezza che i risultati corrispondano alla effettiva volontà del corpo elettorale. Solo questa certezza fa accettare la sconfitta elettorale a chi la subisce, mentre qualsiasi dubbio di legittimità sarebbe disastroso sia per chi risultasse eletto sia per la democrazia in senso lato.
Il nostro attuale meccanismo elettorale cartaceo è magari un po' complesso ma certamente è funzionante e pienamente rispondente alle aspettative. Il metodo classico di scrutinio NON ha mai dato veri problemi e nessuno ha mai contestato la legittimità dei risultati elettorali (neanche negli anni '50 di infuocata contrapposizione tra DC e PCI), quindi è un sistema che funziona e non è ulteriormente migliorabile se non sotto l' aspetto della velocità con cui vengono prodotti i risultati. Ma non c'è alcun bisogno di velocizzare la produzione dei risultati elettorali se ciò può avvenire solo a discapito della certezza che i risultati corrispondono veramente alla volontà popolare. Una nottata passata in attesa dei risultati definitivi non ha mai danneggiato la nostra Democrazia!

però con lo "scrutinio elettronico" i risultati arrivano prima...

In realtà ciò che accellera i tempi è la trasmissione informatizzata dei dati direttamente al Viminale e non certo il conteggio elettronico dei voti scrutinati a "mano". Infatti, anche se azzerassimo i tempi di trasmissione dei risultati, per sapere il risultato delle elezioni dovremo sempre aspettare la fine di tutti gli scrutini manuali.
Per trasmettere i dati direttamente al Viminale non è necessario introdurre i computer dentro i seggi, spendendo cifre elevatissime, ma è sufficiente che i Comuni, oltre a spedire alla Prefettura i plichi con verbali e risultati, usino i computer di cui giá dispongono per inviare i risultati dei singoli seggi direttamente al Ministero. In questo modo si avrebbe sia una velocizzazione dei risultati (che sarebbero però, "provvisori" fino a quando non hanno termine le classiche procedure di calcolo basate sui verbali cartacei), sia la sicurezza che i risultati "definitivi" sono verificabili e quindi al di sopra di ogni dubbio (come sono sempre stati).

Ma poi serve a qualche cosa sapere i risultati qualche ora prima del solito? Vale la pena di spendere centinaia di milioni di euro ad ogni elezione solo per non dover apettare la mattina per sapere i risultati? Penso che ne avrebbero un vantaggio solo i giornali poichè potrebbero uscire già il lunedì mattina con i risultati finali anzichè con le proiezioni e gli exit poll di mezzanotte!

i costi dello "scutinio elettronico"

Lo "scrutinio elettronico" ha un costo molto elevato: la spesa stanziata per l' anno 2006 é di € 34.620.722 (per scrutinare solo il 20% dei voti!). Pensiamo a quanto costerebbe se fosse esteso a tutta l'Italia: poichè in ciascun seggio servono un PC e un tecnico informatico ci vorrebbero in tutto 50000 PC e 50000 tecnici! Qualcuno si illude forse di utilizzare fra cinque anni gli stessi computer e gli stessi programmi? Ma neppure io a casa mia per il mio hobby potrò farlo tanto saranno cambiate le cose! Saranno aumentati i problemi di sicurezza, cambiate le periferiche, saranno obsolete le memorie, i dischi ed anche i sistemi operativi che oggi utilizziamo per le lo scrutinio elettronico.
Quindi ad ogni elezione dovremo ricomperare tutto il materiale e tutti i programmi!
Le multinazionali di informatica ringraziano, ma é il caso che l' Italia spenda tutti questi soldi?
Gli italiani sono d' accordo che le loro tasse siano spese spese solo per farci conoscere i risultati elettorali un po più presto del solito?

il futuro dello "scrutinio elettronico"

Visti i grossi interessi economici in ballo è purtroppo facile prevedere che i Governi saranno invogliati a informatizzare ulteriormente il voto e quindi è possibile che
  • lo scrutinio manuale sarà sostituito da uno automatico (vedi PCOS) oppure non sarà più riconosciuta la "prevalenza" del risultato manuale su quello elettronico, o addirittura non sarà più eseguito il conteggio manuale dei risultati del seggio (quello fatto oggi con le due tabelle di scrutinio).
    In tutti questi casi si aprirà la porta a trucchi di programmazione e/o guasti tecnici capaci di alterare il conteggio elettronico dei voti e quindi il risultato elettorale.
  • oppure il voto cartaceo sarà sostituito con quello elettronico
    In tutto il mondo l' industria informatica, sia hardware che software, sta esercitando enormi pressioni sui Governi affinchè informatizzino completamente le procedure di voto, quindi un buon funzionamento del cosiddetto "scrutinio elettronico" per un paio di elezioni potrebbe essere utilizzato come (pretestuosa e falsa) argomentazione per fare accettare il voto elettronico alla pubblica opinione che ormai sarebbe abituata a vedere computer nei seggi,
    Questa è la peggior cosa che possa capitare perchè il voto elettronico rende impossibile qualsiasi controllo democratico sui risultati elettorali (come dimostrato in tutto questo sito)
    Che lo "scrutinio elettronico" sia solo un primo passo per farci accettare poi il voto elettronico è un ipotesi supportata dal fatto che per velocizzare la produzione dei risultati generali non ci sarebbe bisogno di introdurre i computer dentro i seggi, spendendo cifre elevatissime, ma sarebbe sufficiente che i Comuni, anzichè spedire alla Prefettura i plichi con i risultati, inviassero i risultati dei singoli seggi direttamente al ministero usando i computer di cui giá dispongono. Oppure sarebbe sufficiente che in ciascun edificio scolastico dove si vota fosse presente un addetto informatico che, pur senza partecipare alle procedure di scrutinio, trasmettesse via computer i risultati leggendoli direttamente dalle solite tabelle di scrutinio.

    Nessuno ne parla ma in Italia nelle ultime elezioni del 9 e 10 Aprile 2006, oltre allo scrutinio elettronico, c'è stata anche una sperimentazione di VOTO ELETTRONICO. E' accaduto in quattro seggi di Cremona (leggi qui la notizia)

E' vero che nel primo casi continueremmo ad utilizzare le schede cartacee e quindi potremo utilizzarle per verificare i risultati, però tale verifica, seppur teoricamente possibile, sarà poco probabile che avvenga anche perchè dovrebbero essere scrutinate (a mano) tutte le schede votate e questo sarebbe un grosso impegno organizzativo dato che andrebbe fatto a risultato già declamato, magari una settimana dopo il voto. Immaginate quale impegno sia ricostituire tutti i seggi, riportarvi gli scatoloni con le schede (che nel frattempo sono state immagazzinate altrove) e procedere quindi allo scrutinio. Inoltre la situazione politica sarebbe estremamente tesa (e forse ci sarebbero problemi di ordine pubblico) dato che saremmo in presenza di un partito, uno schieramento, un candidato che si dichiarano vincitori mentre gli avversari ne contesterebbero la legittimità democratica.

quindi?

Quindi dobbiamo vigilare affinché la sperimentazione non si trasformi
nella produzione di risultati elettorali fuori da ogni controllo democratico.

E' assolutamente necessario che la pubblica opinione e i partiti che credono veramente nella democrazia rappresentativa comincino a ragionare sui limiti da porre all' uso dell' informatica nel voto. A mio avviso l'unica soluzione consiste nel fare una scelta di principio:

dobbiamo mantenere le procedure cartacee e manuali che ben conosciamo
ed evitare ulteriori intromissioni dell' informatica in ambito elettorale

Il rifiuto non è ideologico ed aprioristico, ma bensì il risultato di quei ragionamenti molto pragmatici esposti in questo sito.

Non possiamo accettare di usare l' elettronica nel voto sperando di riuscire a cavalcare la tigre senza uscirne sbranati perchè se accettiamo di scendere nell' agone tecnico saranno decine le ditte pronte a giurare sulla sicurezza dei loro prodotti (hardware & software) e tutte certificheranno i propri apparati. Ed altre ditte specializzate certificheranno il fatto che non ci saranno stati errori e malfunzionamenti durante le operazioni di voto. Lo faranno proprio come il fior fiore delle multinazionali di certificazione di bilanci societari certificò fino all' ultimo i bilanci falsi della ENRON, della Parmalat e della Cirio! Si consideri però che il falso dei bilanci é venuto fuori solo perché i soldi lasciano tracce e le scritture contabili sono nominative e non anonime come invece accade nel voto!

Il potere politico ha solo da guadagnare dall' uso di scrutinio e voto elettronici perché grazie a loro può facilmente manipolare i risultati elettorali. Quindi é facile prevedere che accetterá per buone tutte le certificazioni sul voto elettronico che le ditte gli offriranno. Le quali ditte vivono degli appalti che gli possono essere garantiti dai governi in attesa di essere rieletti. Un bel cortocircuito, non è vero?

D'altra parte come si fa a contrastare, magari in Parlamento, un eventuale documento tecnico tendente a dimostrare l' assoluta certezza di un dato sistema di voto elettronico? Quale partito o quale gruppo sociale avrá mai la capacitá tecnica di comprendere e, se é il caso, di contrastare le garanzie sul voto elettronico date da colossi quali IBM o Microsoft che volessero sponsorizzare alcuni loro prodotti?

arrivano gli osservatori internazionali!

La stessa Legge n.22, 27-01-2006 modifica alcune norme elettorali in modo da permettere l' accesso ai seggi anche agli osservatori internazionali dell' OSCE. Infatti fino ad ora potevano entrare nei seggi solo gli elettori che vi erano iscritti.

Gli osservatori dell' OSCE hanno iniziato a verificare le elezioni nei paesi occidentali solo da quando essi utilizzano sistemi di voto elettronici anche se gli osservatori, come dice il nome stesso, "osservano" ciò che vedono e non possono certo garantire la correttezza delle operazioni eseguite nelle migliaia di computer utilizzati alle operazioni di voto.

Nonostante questo evidente limite il governo USA li richiese per controllare le elezioni presidenziali USA 2004. Ovviamente in quella occasione gli osservatori certificarono il corretto andamento delle procedure di voto (a parte i guasti tecnici), ma non poterono certificare la correttezza dei risultati elettronici!

I paesi che usano l'elettronica nel voto chiedono di essere sottoposti al controllo degli osservatori internazionali per indurre l'opinione pubblica a credere che i risultati saranno così certificati da un autoritá terza, mentre invece non lo saranno!

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